Introduzione alla fotografia
La parola Fotografia
Deriva dal greco antico ed è composta da due termini (phos) luce e (grafé) scrittura o disegno “ scrittura eseguita con luce, sintesi di una procedura tanto complessa quanto affascinante. In passato ritenuta da alcuni addirittura “magica”.
Il riprendere figure statiche o in movimento, piante, oggetti, paesaggi piuttosto che persone, animali o avvenimenti e manifestazioni della vita è sempre stata un’esigenza dell’essere umano desiderare di lasciare una traccia del proprio passato o per buon auspicio come nel caso dei grafici preistorici. Se oggi la parola “magicamente” collegata all’immagine impressa ci fa sorridere provate a prendere la fotografia del vostro cantante preferito o del vostro cane e provate a punzecchiarla con uno spillo, proverete sicuramente un disagio, come se stesse realmente colpendo la persona ritratta. E’ la magia dell’immagine che continua, l’espressione personale del’artista, che, a seconda della sua creatività, del suo gusto e della società di cui fa parte mira a mostrare la sua visione del mondo: di narrazione, di cronaca, del vivere e altro ancora.
Questa è la scrittura con luce e la penna utilizzata è la macchina fotografica.
"Caravaggio, il primo "fotografo"
A svelare l’ingegniosità tecnologica del pittore scomparso nel 1610 è una studiosa italiana, esperta di storia dell'arte e docente al Saci di Firenze, Studio Arts Centers International. Roberta Lapucci, che alle tecniche fotografiche del Caravaggio ha dedicato recentemente alcune conferenze, sostiene che Michelangelo Merisi avesse trasformato il suo studio in un'enorme camera oscura. Qui sistemava i suoi modelli, che venivano illuminati grazie a un foro nel soffitto da cui filtrava la luce. In seguito, ne proiettava l'immagine su tela attraverso una lente ed uno specchio.
Sui dipinti del Caravaggio, ha spiegato Lapucci, sono stati ritrovati sali di mercurio, sensibili alla luce e utilizzati nelle pellicole. Dalle analisi di queste sostanze La Lapucci arrivò alla conclusione che la polvere “magica”sfruttata dal Caravaggio potrebbe essere stata ottenuta da lucciole schiacciate, una tecnica al tempo utilizzata per creare effetti speciali nelle produzioni teatrali.
Sempre secondo la studiosa, un'altra caratteristica dei dipinti del Caravaggio ( la prevalenza di soggetti mancini ) si spiegherebbe con il fatto che le immagini venivano proiettate sulla tela al contrario. Difetto poi corretto nel tempo, quando gli strumenti che il pittore usava divennero più sofisticati: infatti i mancini sono molto meno frequenti nelle opere tarde dell'autore.
In considerazione a questi studi si può considerare, Caravaggio pittore italiano del XVI secolo, il primo ad usare la tecnica fotografica e quindi il primo fotografo pur non conoscendo il termine fotografia.
La prima fotografia è datata 1826 / 1827 è stata realizzata da Joseph Nicèphore Nièpce, si tratta dell’immagine di un paesaggio, visto dalla finestra a Le Gras, che impressionò una lastra dopo un’esposizione di otto ore.
Joseph Nicèphore Nièpce
Il francese Luis Mandè Daguerre nel 1838 fotografa il Boulevard du Temple e la prima immagine umana, un gentiluomo fermo dal lustra scarpe, oltre 20 minuti di esposizione, ed è nel 1839 che la fotografia fa il suo ingresso ufficiale nella storia del mondo, due secoli circa dall’utilizzo della tecnologia fotografica usata da Caravaggio.